Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 31 dicembre 2014

Te Deum Laudamus, hodie et semper

Ricordiamo l’importanza del Te Deum e lo riproponiamo da queste pagine anche alla fine di questo anno, per manifestare la lode alle tre Persone della Santissima Trinità, nonché le invocazioni e i ringraziamenti dei fedeli verso Dio Onnipotente.

“Te Deum laudamus:
te Dominum confitemur.
Te aeternum patrem,
omnis terra veneratur.

Tibi omnes angeli,
tibi caeli et universae potestates:
tibi cherubim et seraphim,
incessabili voce proclamant:

"Sanctus, Sanctus, Sanctus
Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt caeli et terra
majestatis gloriae tuae."

Te gloriosus Apostolorum chorus,
te prophetarum laudabilis numerus,
te martyrum candidatus laudat exercitus.

Te per orbem terrarum
sancta confitetur Ecclesia,
Patrem immensae maiestatis;
venerandum tuum verum et unicum Filium;
Sanctum quoque Paraclitum Spiritum.

Tu rex gloriae, Christe.
Tu Patris sempiternus es Filius.
Tu, ad liberandum suscepturus hominem,
non horruisti Virginis uterum.
Tu, devicto mortis aculeo,
aperuisti credentibus regna caelorum.
Tu ad dexteram Dei sedes,
in gloria Patris.
Iudex crederis esse venturus.

Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni,
quos pretioso sanguine redemisti.
Aeterna fac
cum sanctis tuis in gloria numerari.
Salvum fac populum tuum, Domine,
et benedic hereditati tuae.
Et rege eos,
et extolle illos usque in aeternum.

Per singulos dies benedicimus te;
et laudamus nomen tuum in saeculum,
et in saeculum saeculi.

Dignare, Domine, die isto
sine peccato nos custodire.
Miserere nostri, Domine,
miserere nostri.

Fiat misericordia tua, Domine, super nos,
quem ad modum speravimus in te.
In te, Domine, speravi:
non confundar in aeternum.”

Deo adiuvante, si inizia dalla Riparazione.

Riprendo dalla rubrica del martedì di Alessandro Gnocchi su Riscossa cristiana questa risposta che ci consente di ricordare e rilanciare il comune precedente Appello alla Riparazione [qui].
Felice di aver consegnato i testi al nostro traduttore per un primo lancio in lingua spagnola. Seguiranno i testi in inglese.


Il cattolicesimo è fatto così: i mali del prossimo si vincono, innanzitutto, vincendoli nella propria persona, offrendo il proprio corpo e la propria anima a Cristo come umile e docile mattone per la costruzione del suo regno.

Pacifista e dialogante: il solito Francesco della Cavani, secondo Cammilleri. Altri accenni alla cultura oggi dominante in TV.

Colgo lo spunto di un articolo con cui Rino Cammilleri, su la bussola quotidiana [qui], critica il recente film della Cavani su San Francesco. Dopo il mio piccolo intermezzzo di pensieri in libertà che condivido con voi, inserisco i punti focali dei commenti dell'autore.
È un fatto che non solo questa, ma la maggior parte delle programmazioni televisive [1] veicolano la cultura dominante, che deforma le coscienza in chiave illuminista e, alla fine, nichilista.

Interno della "casa di Maria" ad Efeso
Guardo poco la televisione, ma mi è capitato di assistere con sgomento all'intreccio tra storia e pregiudizi della vulgata corrente nonché alle commistioni della persona della Vergine Maria (nella presentazione sommariamente definita come la figura femminile più importante per il Cristianesimo e l'Islam) con spunti esoterici e suggestioni ctonie nella recentissima puntata di Voyager dedicata alla madre di Dio ed ai luoghi: Loreto, Lourdes, Istanbul, e soprattutto Efeso, che molto evoca l'ultima parte della sua vita.
Istanbul, Santa Sofia divenuta tempio islamico
Il tutto in una cornice densa di immagini di grande bellezza, suggestive oltre che interessanti, con grande dispiegamento di mezzi; per un risultato, dunque, apprezzabile scenograficamente ma misero e parziale sotto l'aspetto divulgativo nonché ambiguo se non sviante dal punto di vista della fede. Naturalmente dalla trasmissione di una rete generalista si puo' auspicare ma non pretendere l'immacolatezza della fede; ma ci si dovrebbe almeno aspettare un maggior rigore della storia.
Da una sceneggiatura del Concilio di Efeso
Pietosi infatti i riferimenti al Concilio di Efeso nonostante un tentativo di ambientazione con immagini affascinanti. Pare non ci sia nessuno che in spettacoli del genere esiga minore disinvoltura banalizzante e più rigore e sobrietà - al di là della  spettacolarizzazione, tanto enfatica quanto povera di contenuti sufficientemente impegnativi - nel parlare di un mistero tanto grande qual è l'Incarnazione del Dio-Uomo e la persona della Sua e nostra Madre: un momento e due esseri al vertice dell'intera storia umana nonché della Fede e della spiritualità cristiana.

Tornando a Cammilleri, stralcio l'ultima parte dell'articolo, assolutamente condivisibile, con osservazioni adeguate alla situazione che stiamo vivendo.
[...] Francesco sapeva bene che contro i ferratissimi catari ci voleva una solida base dottrinale, perciò contro di loro mandò il suo uomo migliore, Antonio. Già, perché i catari avevano invaso le regioni più ricche e colte d’Europa, il Norditalia e la Provenza, terra della sua adorata mammà (in omaggio alla quale suo padre lo aveva chiamato, appunto, Francesco). Fu contro la dottrina catara antimaterialista che Francesco intonò il celebre Cantico delle creature (che però non elenca alcun animale). Per fronteggiare l’altro grave pericolo che la cristianità correva, l’islam, inviò in Africa cinque missionari. Che però tornarono stecchiti come protomartiri, perché con la semplicità “francescana” si poteva solo finire ammazzati. E allora Francesco decise di provvedere personalmente. Non era affatto uno sconosciuto tra i crociati (come nel film della Cavani viene mostrato), al contrario era già famoso e venerato. Il sultano sapeva bene che quello era un po’ il cappellano dei combattenti cristiani, e che questi sarebbero diventati delle belve se gli avesse torto un capello. Solo per questo Francesco fu trattato con riguardo, ma il suo fu un sonoro flop. Invece, secondo il Cavani-pensiero, nel film «c'è il Francesco antesignano del dialogo tra religioni». Chi, lui? Francesco reclamò l’ordalia per dimostrare la superiorità di Cristo, una medievalissima prova del fuoco che il sultano si guardò bene dall’accettare.
Altro che dialogo interreligioso. Fu proprio un francescano, il beato Raimondo Lullo, a rendersi conto che bisognava cambiare metodo: a crociate finite (e fallite), creò una scuola in cui i francescani imparavano l’arabo e studiavano il Corano, proprio per cercare un “dialogo” coi musulmani. Ma fu un fallimento anche questo, e lo stesso Lullo finì lapidato in Africa. É vero, una fiction non è un documentario e la Cavani o chi per lei ha il diritto di narrare fantastorie fin che vuole. Ma è anche vero che, così, il contribuente è costretto a sorbirsi fantastorie che non formano ma deformano. Quando ero piccolo io -tanto, tanto tempo fa in una galassia lontana lontana- le suore portavano le scolaresche a vedere Marcellino pane e vino. Oggi le porteranno a vedere l’ennesimo film su Francesco, senza avvertire che già il titolo è sbagliato: dovrebbe chiamarsi Cosa Liliana Cavani pensa, oggi, di san Francesco d’Assisi. Il bello è, tra l’altro, che la regista non ha mai cambiato idea su Francesco, fin dal primo dei suoi tre film, quello del 1966. Anzi, non ha mai cambiato idea su niente, basta pensare al suo Galileo. Infatti, ecco un altro brano di intervista su Francesco: «É il cambiamento: la rivoluzione, l'evoluzione spirituale e privata di ognuno di noi. É il rifiuto dell'omologazione, della dittatura». Ma sì, speriamo che prima o poi un regista lo faccia davvero un Francesco che rifiuta l’omologazione e la dittatura. Quelle del politicamente corretto. Mel Gibson, dove sei?
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1. Nelle precedenti discussioni [in particolare in quella relativa a questo articolo] abbiamo parlato anche di Benigni. Ho notato che non manca chi critica i suoi critici (quali siamo noi) sostenendo che non ci si aspettano catechesi dalla bocca e dalle performaces di un comico. E tuttavia non si può negare quanto certe espressioni tocchino e veicolino contenuti nei confronti di una massa, soprattutto quando non formata e quindi priva di filtri critici. Di fatto Benigni ha parlato di un Dio vetero-testamentario e di Cristo come il più grande di tutti i pensatori, ma non come Dio, fattosi uomo per la nostra salvezza. Non c'era traccia né di peccato né di espiazione nella sua lunga e vibrante esibizione, fin troppo applaudita - persino dal papa 'regnante' -, ma forse non da tutti decriptata. Trascrivo qui quel che ne ho commentato a caldo:
Dello spettacolo di Benigni ho visto solo metà dell'ultima parte, ma l'impressione che ho avuto - da quel che ho ascoltato - è che ha parlato di Cristo come di un grande sapiente che ha detto cose insuperabili (peraltro già contenute nel contesto ma da lui estratte)... dunque un grande uomo, al più un grande rabbi (come dicono gli ebrei, ma non il Messia il Dio-Uomo... di Croce ed espiazione non ha parlato... Inoltre dalla chiusa finale, se non ricordo male, mi sovviene un "inchinarsi al mondo" (creato e mistero = panteismo e forse boh?) e praticamente l'inesistenza del male... Vasta platea (con molti giovani) osannante e che ha assorbito un'idea di certo non cattolica e neppure cristiana della Realtà...
E la saga destrutturante va avanti. Ma il Signore provvederà...

martedì 30 dicembre 2014

Mons. Paprocki: Il tabernacolo di nuovo al centro del Santuario

Il Vescovo Thomas Paprocki della diocesi di Springfield in Illinois ha dato direttiva a tutti i parroci della sua diocesi di spostare i tabernacoli nelle loro chiese di nuovo al centro del santuario.
 
In una lettera pastorale “Ars celebrandi et adorandi” il vescovo Paprocki espone la ricca tradizione e gli insegnamenti della Chiesa in materia di celebrazione e venerazione per l’Eucaristia.

Mons. Paprocki racconta anche il movimento deplorevole negli ultimi decenni che ha visto il Santissimo Sacramento relegato a “cappelle laterali”, che a volte sono niente di più che ripostigli convertiti.

Dispone Mons. Paprocki:
Mi riferisco a chiese e cappelle della nostra diocesi, in cui i tabernacoli che erano già al centro del santuario, ma sono stati spostati, devono essere restituiti al più presto possibile al centro del santuario in accordo con il progetto architettonico originale . Tabernacoli che non sono al centro del santuario o comunque non in uno spazio visibile, importante e nobile devono essere spostati al centro del santuario; tabernacoli che non sono al centro del santuario, ma sono in uno spazio visibile, importante e nobile possono rimanere.”
Mons. Paprocki ricorda anche ai fedeli che il segno corretto di rispetto per il nostro Signore nel Santissimo Sacramento è genuflettersi. Egli incoraggia anche la più frequente esposizione eucaristica e l’adorazione, così come le processioni eucaristiche pubbliche per le strade.
[Fonte]

lunedì 29 dicembre 2014

Altri Cardinali, altri tempi. Per chi dice che le radici della crisi non sono già in alcune proposizioni conciliari

«Una Chiesa post-conciliare la cui vita si allontana sensibilmente dall'evento del Calvario; una Chiesa che diminuisce le sue esigenze e che non risolve più i problemi secondo la volontà di Dio, ma secondo le possibilità umane: una Chiesa il cui credo è diventato elastico e la morale relativistica; una Chiesa nella nebbia e senza le tavole della Legge, una Chiesa che chiude gli occhi davanti al peccato, che teme di essere rimproverata come non moderna». (Cardinal Wyszyński, primate della Chiesa polacca) By Una fides

domenica 28 dicembre 2014

L'attualità di Chesterton

All'epoca in cui G. K. Chesterton scriveva il brano riportato di seguito non era ancora accaduto l'inimmaginabile. Ma egli scrive testi che appaiono profetici ed il suo genio sta nell'usare una sorprendente e sottile schermaglia di parole e immagini al posto dell'apologetica.

Le discussioni teologiche sono sottili ma non magre. In tutta la confusione della spensieratezza moderna, che vuol chiamarsi pensiero moderno, non c'è nulla forse di così stupendamente stupido quanto il detto comune: "La religione non può mai dipendere da minuziose dispute di dottrina". Sarebbe lo stesso affermare che la vita umana non può mai dipendere da minuziose dispute di medicina.

L'uomo che si compiace dicendo: "Non vogliamo teologi che spacchino capelli in quattro", sarebbe forse d'avviso di aggiungere: "e non vogliamo dei chirurghi che dividano filamenti ancora più sottili".
È un fatto che molti individui oggi sarebbero morti se i loro medici non si fossero soffermati sulle minime sfumature della propria scienza: ed è altrettanto un fatto che la civiltà europea oggi sarebbe morta se i suoi dottori di teologia non avessero argomentato sulle più sottili distinzioni di dottrina. Nessuno scriverà mai una Storia d'Europa un po' logica finché non riconoscerà il valore dei Concili, della Chiesa, quelle collaborazioni vaste e competenti che ebbero per scopo di investigare mille e mille pensieri diversi per trovare quello unico della Chiesa.

sabato 27 dicembre 2014

Due filmati: la SS. Missa in Dominica Resurrectionis celebrata da Pio XII, oggi diventato noto per 'l'abolizione' del digiuno eucaristico

Un documento storico da non perdere. Due filmati: la SS. Missa in Dominica Resurrectionis Celebrata est da SS. Pio XII P.M. (ca. 1950). Contengono alcuni fotogrammi e il sonoro di momenti salienti della celebrazione, concludendosi col canto del Regina Caeli e la benedizione Urbi et Orbi. Ci mostra cos'è il Papato, insieme alla sacralità del Rito.
Da accogliere con venerazione, soprattutto dopo lo strumentale e improprio riferimento del papa attuale alla sua riforma del digiuno eucaristico [qui].


Il Concilio parallelo di Paolo Pasqualucci

La Chiesa, essendo di carattere soprannaturale, a differenza di tutte le altre istituzioni del mondo, non trova la sua ragion d’essere nella maggioranza di coloro che sostengono determinate posizioni, ma nella Verità di cui si fa latrice.
Per tale ragione, finché i nodi maturati, cresciuti e legiferati durante il Concilio Vaticano II, non saranno sciolti, continueranno ad alimentare la permanenza della crisi della Chiesa. Siamo quindi grati al filosofo e saggista Paolo Pasqualucci che da tanti anni esamina ed approfondisce le questioni conciliari, dimostrando, in ogni suo lavoro, che i dilemmi teologici e dottrinali che hanno inondato l’ultima Assise ecumenica hanno avuto risposte atte non a risolverli, bensì a complicarli e moltiplicarli.
Pasqualucci ha scritto un saggio in grado di spiegare a tutti, anche ai non addetti ai lavori, che cinquant’anni fa venne a costituirsi un vero e proprio Concilio in linea con la Tradizione della Chiesa a fianco di un Concilio rivoluzionario, e ciò accadde fin dall’alba di quella che Giovanni XXIII definì «la nuova pentecoste», come se lo Spirito Santo dovesse scendere in terra una seconda volta e per volere umano.

Il grande dittatore


Su segnalazione di un lettore, riprendo questo articolo, da non perdere, di Patrizia Fermani su Riscossa Cristiana [qui]. Sarebbe bene leggessero -meditando- sia i normalisti ad oltranza che i conservatori conciliaristi. Ed anche gli isolani...

Il pontificato di Bergoglio fin dalle primissime battute ha suscitato sorpresa. Quanti sono ormai avvezzi a considerare con compiacimento ogni omologazione verso il basso, hanno visto nei detti e nei fatti del nuovo vescovo di Roma una implicita promozione personale ed un guadagno di immagine per la Chiesa. Per altri si è trattato di vedere con disperante sgomento che invece prendeva forma proprio l’autodissoluzione della Chiesa e del cattolicesimo. Altri ancora, incapaci di affrontare a piè fermo la realtà di una morte annunciata, attaccati alla speranza come ad una scialuppa di salvataggio, si sono consolati ricordando come lo stesso Pio IX avesse assunto il ministero petrino nella veste di simpatizzante dei movimenti liberali, per poi diventare, di fronte alla realtà dei fatti e alla pericolosità oggettiva di certe idee, il papa del Sillabo.

venerdì 26 dicembre 2014

Un bambino speciale, il cardinale Burke e Nostra Signora di Guadalupe

Louis piange, un anno fa, consolato dal Card. Burke,
per non poter fare la comunione
Riprendo da Benoit et moi [qui] una notizia che ci riempie di gioia e di tenerezza: testimonianza di una fede precoce e provata e della grande premura e tenerezza di un pastore come il nostro card. Burke. È la conclusione commovente di un toccante episodio che ha fatto il giro del web lo scorso anno da noi registrato [qui].
Indicibili l'intensità e la tenerezza dell'immagine attuale, più sotto.

La vita non è sempre stata facile per il secondo figlio di Pietro e Theresa Martin. Louis è nato con una malattia rara (a causa di una malattia di origine genetica), che ha lasciato per anni impotenti e senza speranze medici e genitori.
Il 12 dicembre Louis ha ricevuto il Signore dal Card. Burke
Durante i suoi primi cinque anni di vita ha sofferto molto. Restava sul divano a sopravvivere più di giocare con i suoi fratelli e amici. Eppure, nonostante tutto questo, al posto dell'amarezza, il suo cuore si rafforzava in amore e compassione.

Sua madre ricorda che un Venerdì Santo, quando aveva quattro anni, ha dovuto rimanere a casa mentre suo padre e i suoi fratelli andavano in città per la visita delle sette chiese. Era pallido, gli occhi affossati e sua madre ricorda come fosse straziante. «Non avevamo risposte e le sue condizioni non cessavano di peggiorare. Vedevo il suo aspetto fragile e sofferente e piangevo. Gli ho detto quindi che poteva vedere tutti i video che voleva perché era malato e volevo solo si sentisse meglio! E sapete che cosa mi ha detto questo dolce bimbo di 4 anni? Mi ha detto: 'Mamma, voglio guardare un video su Gesù perché lui è morto oggi e soffriva più di me.' Di nuovo piangevo. Che bambino incredibile!»

giovedì 25 dicembre 2014

A.D.2014. Buon Natale !

Ps. 2, 7- Dóminus dixit ad me: Fílius meus es tu, ego hódie génui te. Ps. ibid., 1 Quare fremuérunt gentes: et pópuli meditáti sunt inánia?. Glória Patri… (Sal. 2, 7 - Il Signore disse a me: tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato. Sal. 2, 1 - Perché le nazioni sono in tumulto: e i popoli ordiscono vani disegni ? Gloria al Padre…)
Deus, qui hanc sacratíssimam noctem veri lúminis fecísti illustratióne claréscere: da, quæsumus; ut, cujus lucis mystéria in terra cognóvimus, ejus quoque gáudiis in cælo perfruámur: Qui tecum vivit et regnat, in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sæcula sæculórum. Amen. (O Dio, che hai fatto brillare questa notte santissima degli splendori della vera Luce, concedici, Te ne preghiamo, che abbiamo a goderne anche in cielo le gioie, dopo aver in terra conosciuti i misteri di questa luce : Egli che è Dio, e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. Amen.  

mercoledì 24 dicembre 2014

Nota Ufficiale delle Francescane dell'Immacolata

Riprendiamo la Nota Ufficiale delle Suore Francescane dell'Immacolata [qui]. Non lasciamole sole, facciamo loro sentire la nostra vicinanza: da diffondere e commentare.
Purtroppo sappiamo bene che il commissariamento è voluto da coloro che vogliono annientare l'Istituto e il perché. In comunione di preghiera perché vinca presto Verità e Giustizia.

 SUORE FRANCESCANE DELL'IMMACOLATA
NOTA UFFICIALE DELL’ISTITUTO
20/12/2014
ALLE VOCI CHE PASSANO DEI MEDIA PREFERIAMO L’ASCOLTO ORANTE DEL VERBO DI DIO INCARNATO, UNICA PAROLA VERA ED ETERNA DEL PADRE
In merito ad un articolo che ci riguarda, pubblicato sulla rivista “Rogate ergo” (n° 11/2014) – articolo di cui ci permettiamo di porre in dubbio la completa affidabilità – e ad altre notizie non corrette diffuse dai media sul conto del nostro Istituto.

PRECISIAMO CHE:

Non è mai stato notificato il Commissariamento per il nostro Istituto, in quanto non si è ancora conclusa la Visita Apostolica, iniziata il 19 maggio 2014. Tuttora è aperto un ricorso che in parte ha già fatto riconoscere la fondatezza delle nostre istanze, in modo tale che il Consiglio generale attualmente può porre in atto azioni di governo senza l’approvazione previa della Visitatrice Apostolica, come disponeva il Decreto della Visita.
La nostra compattezza in merito alle scelte liturgiche - documentata capillarmente da un sondaggio ufficiale e da votazioni capitolari effettuate in ogni singola comunità dell’Istituto con esito unanime di prediligere la Liturgia secondo il Vetus Ordo - da alcuni viene considerata un velo sotto cui nascondere una volontà di isolamento equivalente a un non sentire cum Ecclesia, che giungerebbe perfino a posizioni eretiche e scismatiche di opposizione al Magistero della Chiesa e di disunione con il Santo Padre.

Puer natus est nobis

"Tonus peregrinus" va in vacanza, ma lascia ai suoi lettori questo bigliettino d'auguri composto da due versioni dell'introito natalizio "Puer natus". Nova et vetera: la prima versione è quella gregoriana, la seconda è del compositore ceciliano Federico Caudana. Sono due brani che la chiesa vanta nel suo tesoro dal quale "estrae cose nuove e cose vecchie". 

Auguri di un Santo Natale

 "Puer natus" gregoriano
 "Puer natus" di Federico Caudana 

Santo Natale 2014 della Tradizione a Torino

Associazione Cardinal G. Saldarini
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”
(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15. Instr. Universae Ecclesiae)
Giovedì 25 dicembre 2014, ore 19,45
Solennità del Santo Natale - Messa in die
Chiesa San Domenico
Via S. Domenico, ang.Via Milano - TORINO
Santa Messa cantata in forma straordinaria
in lingua latina e Canto Gregoriano
(Messale di S. Giovanni XXIII - 1962)
Celebrante: Mons. Massimo Degregori, attaché presso la Missione Permanente della Santa Sede presso l’Ufficio delle Nazioni Unite di Ginevra
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Per ulteriori informazioni si rimanda alla pagina facebook dell'evento, accessibile senza necessità di registrazione: https://www.facebook.com/events/859845850744625/
Programma musicale della celebrazione: proprio gregoriano del giorno (Dum medio) parzialmente salmodiato - Kyriale de Angelis - Credo III - Adeste fideles - Alma Redemptoris Mater - Tu scendi dalle stelle

Santo Natale 2014 della Tradizione in Toscana


 _ CECINA, Messa per il Santo Natale
 _ FIRENZE, SS. Messe nel periodo natalizio (Oratorio di S. Francesco Poverino)
 _ PIOMBINO, SS. Messe nel periodo natalizio (Chiesa della Misericordia)
 _ PISA, Calendario delle celebrazioni (Chiesa di S. Apollonia)
 _ PISTOIA, SS. Messe nel periodo natalizio (Chiesa di S. Pantaleo)
 _ POGGIBONSI e SIENA: Calendario delle SS. Messe
 _ PRATO, SS. Messe nel periodo natalizio (Chiesa di S. Cristina a Pimonte)

martedì 23 dicembre 2014

«Imporre il gender è un crimine contro l'umanità»

Un testo di Robert Sarah, dallo scorso 24 novembre Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Lo riprendiamo da la Bussola quotidiana : «Imporre il gender è un crimine contro l'umanità» [qui]. Sono ampi stralci della prefazione al saggio di Marguerite A. Peeters - Il Gender, Una questione politica e culturale, edito da San Paolo - scritta dal cardinale, "con parole che riescono con la loro chiarezza a squarciare il velo di ambiguità e ipocrisia che avvolge, purtroppo, anche settori del mondo cattolico. Proprio per questo meritano di essere riportate".

(...) Secondo l’ideologia gender non esiste una differenza ontologica tra uomo e donna. L’identità maschile o femminile non sarebbe insita nella natura, nella realtà, ma sarebbe unicamente da attribuire alla cultura: sarebbe il risultato di una costruzione sociale, un ruolo che gli individui interpretano mediante doveri e funzioni sociali. Secondo i suoi teorici, il gender è performativo e le differenze uomo-donna sono soltanto oppressioni normative, stereotipi culturali e costruzioni sociali che bisogna decostruire per raggiungere la parità tra uomo e donna.

Santo Natale 2014 - Giorni e orari funzioni presso Priorato di Albano e Cappella di Roma, S. Caterina


Nell'intento di fare cosa gradita
 ai fedeli legati alla Messa Tradizionale
pubblichiamo gli orari delle funzioni del Santo Natale 2014

- Priorato San Pio X di Albano Laziale
24 Dicembre Vigilia di Natale nel pomeriggio i sacerdoti saranno a vostra disposizione per le confessioni,ore 18:45 solenni primi vespri.
ore 21:15 canto del Mattutino,ore 23:30 veglia di Natale accompagnata con canti della Tradizione popolare, ore 00:00 Solenne Santa Messa nella Notte Santa,"Gioiscano i cieli ed esulti la terra davanti al Signore, perchè Egli è venuto!"
25 Dicembre ore 8:00 Santa Messa dell'Aurora " La luce brillerà oggi su noi, perchè ci è nato il Signore".Ore 10:30 Santa Messa del Giorno di Natale." L'antifona all'itroito canta la nascita d'un Bambino, ma sulle sue spalle poggia una regalità universale, ed a Lui è affidata la salvezza del mondo."
28 Dicembre ore 10:30 Domenica nell'ottava di Natale santa Messa cantata.
31 Dicembre ore 18:00 S.Silvestro Santa Messa di ringraziamento e canto del Te Deum - segue il cenone di capodanno aperto a tutti Giovani Meno giovani famiglie persone sole - basta telefonare 06/9306816.
1 Gennaio 2015 ore 10:30 Ottava della Natività di Nostro Signore Santa Messa Cantata

- Cappella di Roma Santa Caterina - Via Urbana 85
25 Dicembre ore 11:00 Santa Messa cantata del Giorno di Natale - le confessioni a partire dalle ore 10.00
28 Dicembre ore 11:00 Domenica nell'ottava di Natale santa Messa cantata
01 Gennaio 2015 ore 11:00 Ottava della Natività di Nostro Signore Santa Messa Cantata - le confessioni a partire dalle 10:30.

Il superiore del distretto italiano della Fraternità sacerdotale San Pio X, i sacerdoti le suore augurando a voi tutti un Santo Natale vi assicurano sempre le loro preghiere e invocano su di voi benedizioni celesti per le vostre famiglie e i vostri cari. Buone Feste di Natale.
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[Fonte: In tua justitia libera me Domine]

lunedì 22 dicembre 2014

Pio XI condannò i metodi naturali? Falso

Giorgio Carbone su la Bussola quotidiana [qui] smentisce Andrea Tornielli, Gianni Gennari e i loro sofismi che stravolgono Pio XI per giustificare Kasper. Così conclude il suo articolo:
«...Se Pio XI avesse condannato l’uso dei “metodi naturali”, Paolo VI non avrebbe potuto dichiararli leciti nell’Humanae Vitae. La tradizione dottrinale della Chiesa è una realtà vivente e come tutti i viventi nel suo sviluppo non compie salti di qualità, ma conservando la propria identità sostanziale ci aiuta a vivere nella storia la fedeltà a Cristo Signore e Maestro».
Di seguito riporto, dalla stessa fonte,  il testo di analoga smentita di Renzo Puccetti [qui], citato anche da Carbone per un interessante saggio: I veleni della contraccezione (Edizioni Studio Domenicano, 2012), che ricostruisce con perizia gli antefatti e anche le conseguenze sociali e ecclesiali.

Sulla contraccezione nessun cambiamento

Nel recente articolo apparso su Vatican Insider a firma del vaticanista Andrea Tornielli "Sinodo, riforme e «teologia credente»", l'autore ha commentato le parole di papa Francesco sul Sinodo straordinario sulla famiglia da poco conclusosi attingendo al pensiero di Gianni Gennari, secondo il quale sarebbe assai azzardato dogmatizzare la dottrina della Chiesa in materia di sessualità e matrimonio. Papa Pio XII avrebbe infatti cambiato la dottrina di Pio XI ammettendo i metodi naturali di regolazione della fertilità e Papa San Giovanni Paolo II avrebbe superato quanto insegnato dal Concilio di Trento e dal magistero di Pio XII circa la valenza della verginità e del matrimonio. Lascio che altri, ben più competenti di me, rispondano ad una lettura che mi pare alquanto fuorviante su questo secondo punto. Mi limiterò a svolgere qualche riflessione riguardo al primo aspetto, quello sulla contraccezione, su cui credo di potere dare un qualche contributo. Stupisce che uno studioso capace di coniugare la conoscenza teoretica teologico-morale in materia sessuale ad un certo bagaglio esperenziale, sia così disattento nella ricostruzione storica, così da favorire la diffusione di paragoni quantomeno arditi.

Preghiamo per i sacerdoti e i seminaristi!

Il Pastore Bello
e il Suo Sommo Sacerdozio:
la vera 'unzione',
che non è quella di Aronne
Estraggo questo appello dai messaggi, per proporlo all'attenzione e alla preghiera di tutti i lettori. Esso corrisponde alle confidenze e agli accorati messaggi che ricevo da numerosi - soprattutto giovani sacerdoti - e da seminaristi di tutta Italia.
Non dimentichiamo che ci sono anche molti sacerdoti anziani che soffrono nelle loro diocesi, così come i religiosi, che si sentono isolati nei rispettivi Ordini, il cui carisma originario è stato deturpato dalle istanze moderniste. Dobbiamo ricordare anche loro nella nostra preghiera.

Mi sento di parlare a nome di molti sacerdoti, seminaristi, religiosi e consacrati che vivono a Roma, sempre più in sofferenza per la direzione che la Chiesa cattolica e la nostra diocesi stanno intraprendendo.
Ormai è dato quasi per certo a Roma che il prossimo cardinal vicario sarà Bregantini e questa per molti non è una buona notizia.
Non parliamo dei venti di eresia che soffiano sull'imminente sinodo, che vi assicuro, stanno preoccupando quasi tutti noi preti e giovani seminaristi.
Ultima, ma non meno importante, è questa voce di un imminente cambio della prassi del celibato ecclesiastico, che infischiandosene della tradizione apostolica (perché le origini della continenza dei chierici sono apostoliche) mira a distruggere il sacerdozio cattolico.
Su questa ultima modifica in particolare, molti lascerebbero il ministero e il seminario non certo per sposarsi ma per allontanarsi, feriti, dalla Chiesa.
Dio non voglia che riescano a realizzare questo ultimo passo verso il "suicidio".
Pregate per i seminaristi che devono in silenzio, resistere a questa tempesta, per non essere cacciati dai seminari ormai trasformati in scuole di psicologia e sociologia.
Pregate per chi non può nei seminari sostenere o apprezzare il "Rito Antico" senza rischiare l'espulsione.
Pregate per noi che non possiamo pregare in latino senza esser presi per pazzi.
Pregate sopratutto per la nostra fede che ogni giorno viene bombardata e assaltata proprio da coloro i quali dovrebbero aiutarci a custodirla.

domenica 21 dicembre 2014

SE NÃO AGORA, QUANDO?

O Cardeal Kasper e todos os capangas de Bergoglio, mobilizados para o Sínodo sobre a Família, são absolutamente lógicos e perfeitamente coerentes com os princípios sobre o ecumenismo introduzidos pelo Concilio, ao proporem uma nova abordagem 'pastoral' para o matrimônio. Com aquele «compete à Igreja reconhecer aquelas sementes do Verbo espalhados para além dos seus limites visíveis e sacramentais», retornam à cena Gaudium et Spes, 22 [aqui - aqui] e os elementos de eclesialidade que existiriam também fora da Igreja. É lógico e consequente, portanto, passar do ecumenismo eclesial ao ecumenismo matrimonial: haveria, assim, segundo eles, elementos do matrimônio cristão fora do sacramento. É, de fato, examinada a possibilidade, em analogia com o que o Concílio fez com as outras confissões cristãs e até mesmo com as religiões, de reconhecer «elementos positivos» também nas «formas imperfeitas», como são considerados o matrimônio civil ou as convivências. E tudo na total ausência de elementos objetivos de avaliação moral, enquanto o não opor-se ao mal, mas adequar-se a ele, passa a fazer parte - segundo a nova langue de bois - das novas “escolhas pastorais corajosas” e da sua decorrente virulência revolucionária, capaz de abrir novos caminhos até hoje impensáveis.

Abbattere tutti i muri? Va bene, papa Bergoglio, cominciamo a spazzar via il "muro di silenzio della Sistina, facendo emergere la verità sul Conclave

L'articolo di Antonio Socci, oggi, su Libero [qui] :

Fu il cardinale Giuseppe Siri, trent’anni fa, a proporre l’abolizione del segreto del Conclave, quello che sono tenuti a mantenere sotto giuramento tutti i porporati sull’elezione di un papa nella Cappella Sistina.
Lo propose perché – lungi ormai dal tutelare le cose sacre – quella norma rischiava (e rischia) di diventare la copertura di cose profane (il prelato aggiunse allora – anni Ottanta - che si sarebbe dovuto pregare molto per i conclavi del futuro perché non arrivasse fin lì l’influenza esterna di qualche setta).
È paradossale che una proposta così innovativa e democratica sia stata avanzata dal prelato che era considerato il leader dei “conservatori”. E che in questi trent’anni nessun prelato ritenuto “progressista” l’abbia ripresa e fatta sua.

Presepi dappertutto!

Il presepe non è un elemento decorativo ma l'espressione di un'antica devozione: è noto che risale a San Francesco. È in fondo una sacra rappresentazione ed è il simbolo, molto semplice ma anche efficace, dell'Incarnazione di Cristo Signore che si invera in ogni situazione e in ogni luogo della terra. Al suo valore simbolico si sono aggiunti e sedimentati nel tempo molti aspetti anche artistici e culturali, che riflettono indoli e sensibilità coinvolte a pari e pieno titolo nel rievocare un evento così centrale ed unico nella storia umana: il mistero e la concretezza della "venuta" del Salvatore, che - dal concepimento verginale - ha attraversato le tappe della gestazione ed ha visto la luce come ogni bambino, sottomettendosi ai tempi e alle condizioni di questa creazione ferita, da Lui redenta, rigenerata e ricondotta al Padre.

Il presepe è una tradizione che può essere più o meno sentita, ma che non va spenta, né tanto meno banalizzata o accantonata per un falso rispetto di altre culture e religioni, che nessuno tra l'altro ci ha chiesto e diventa un calabraghismo del tutto gratuito, inopportuno e vigliacco ed è un rinnegamento delle proprie radici. Purtroppo, è proprio anche disprezzando e banalizzando la pietà popolare - e il presepe non è solo questo - che la fede dei semplici viene minata e non riesce più ad attingere alle sorgenti. 

sabato 20 dicembre 2014

Le Figaro intervista il card. Burke e titola: «Guerra segreta in Vaticano»

Il diffuso quotidiano francese Le Figaro dedica l'ultimo numero della sua rivista settimanale a ciò che definisce : "Guerra segreta in Vaticano: Come Papa Francesco sconvolge la Chiesa".
Il tema generale, già accennato altrove, verte su un papa autoritario, sulle sue decisioni forti, e sulle persone non soddisfatte o semplicemente perplesse rispetto alle sue idee e procedure, che vengono quindi eliminate una ad una. 
Lo speciale, in un dossier complessivo di ben 11 pagine, comprende anche l'intervista rilasciata dal cardinale Burke a Jean-Marie Guénois, il Vaticanista del quotidiano della quale, dall'immagine ripresa dal sito francese  Benoit et moi possiamo visualizzare ora l'orginale [qui].
Lo apprendo da Rorate caeli, dalla cui versione traduco, perché l'originale francese dell'articolo e l'intero dossier risulta disponibile solo per gli abbonati.
Aggiungo di seguito le uniche parole che risultano leggibili sotto il titolo, dal link, da Le Figaro:
Eletto Papa, Francesco ha molto rapidamente rotto con la cortese educazione [politesse] d'Europa e le sue vecchie abitudini. Si tratta di una «nonna sterile», ha sparato all'inizio di dicembre a Strasburgo, parlando del Vecchio Continente. Ha infranto tutto ciò che il pontificato conservava d'imperiale. Non più genuflessioni. Tanto meno il baciamano. Questo Papa, che innanzitutto si sente vescovo di Roma - la parola «papa» affiora poco sulle sue labbra - non ha forse rimproverato giorni fa la talare ad un prelato ricevuto per una riunione di lavoro? Abito sobrio e clergyman bastano.

Cardinale Burke: "Sono molto preoccupato."

Jean-Marie Guénois
Le Figaro Magazine
19 Dicembre 2014
Nominato da Benedetto XVI Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, Dicastero della Curia Romana, il cardinale americano Raymond Burke è stato rimosso da questa carica da papa Francesco e nominato cappellano dell'Ordine di Malta. Un evento estremamente raro nella storia della Chiesa. Egli ha osato criticare pubblicamente il metodo seguito dal Papa durante il Sinodo sulla Famiglia.
Le Figaro Magazine - Può un cardinale essere in disaccordo con il Papa?
Cardinale Burke - È certamente possibile che un cardinale sia in disaccordo col Papa su questioni di procedura o su una linea pastorale. È invece impossibile che vi sia una divergenza su un tema di dottrina e disciplina della Chiesa. Ciò significa quindi che un Cardinale, in certe situazioni, ha il dovere di dire al papa ciò che pensa veramente. Ovviamente, deve sempre esprimersi in modo rispettoso, perché il papa rappresenta il ministero petrino. Ma se il papa ha intorno a sé dei cardinali, è proprio perché gli diano consigli.

Una firma doverosa e preziosa!

ProVita Onlus, l’Associazione Italiana Genitori (AGe), l’Associazioni Genitori delle Scuole Cattoliche (AGeSC) e Giuristi per la Vita, presentano questa petizione propositiva al Ministro dell’Istruzione, nonché al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio, affinché i nostri figli possano trovare nella scuola, non ideologie destabilizzanti come l’ideologia gender, ma progetti, corsi e strategie educative che permettano uno sviluppo sano della loro personalità, in armonia con la famiglia e con le istanze etiche, rispettosi di tutti ed in primis della natura umana....


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FSSPX - Germania. Incontro informale con il card. Brandmüller

Il 5 dicembre 2014, il Cardinale Walter Brandmüller, presidente emerito del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, accompagnato da diversi sacerdoti, si è incontrato con il vescovo Bernard Fellay, superiore generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X. L'incontro si è tenuto presso il Seminario di Zaitzkofen, in Baviera.
Questo incontro è stato un seguito di quello di Roma del 23 settembre 2014 [qui], durante il quale all'unanimità è stato accettato di proseguire le discussioni dottrinali "in un contesto più ampio e meno formale di quello delle riunioni precedenti." (Vedi DICI n. 302, 10 ottobre, 2014 - qui). Il tema: il Concilio e la sua autorità magisteriale.
L'obiettivo di questi incontri è quello di far meglio conoscere la Fraternità e le opere di Tradizione alle autorità della Chiesa, e nello stesso tempo di esporre loro le gravi obiezioni e i punti di divergenza che permangono riguardo al Concilio Vaticano II e alle sue riforme. In questa prospettiva, altri due incontri sono in programma nei prossimi mesi, uno nel Seminario Santo Curato d'Ars di Flavigny (Francia), e l'altro nel Seminario San Tommaso d'Aquino a Winona (USA). (Fonte: FSSPX / MG - DICI n.307, 19 dicembre 2014 - qui)

venerdì 19 dicembre 2014

La più recente intervista del Cardinal Burke: rimaniamo uniti nel Signore.

Riprendo da Cristianesimo Cattolico by Benoit et moi una recente intervista al Cardinale Raymond Leo Burke, in occasione della consegna, avvenuta il 17 dicembre scorso nel santuario Nostra Signora di Guadalupe di La Crosse nel Winconsin, del libro contenente circa 30.000 firme della «petizione» lanciata un mese fa nel sito LifeSiteNews [qui nel blog]. L'intento, quello di ringraziarlo - nel momento in cui era stato rimosso dal papa dalla carica di prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica - per tutto ciò che ha fatto finora per la Chiesa e per la Fede. Nel ricevere il libro che, insieme a tanti nomi contiene anche il mio, il Card. Burke ha dichiarato:
« Ora dobbiamo andare avanti, rimanere uniti nel Signore Gesù, difendendo la verità della nostra fede, particolarmente per quanto riguarda il matrimonio e la famiglia. Possiamo essere fiduciosi, anche se le cose possono sembrarci piuttosto oscure, che se collaboriamo con la grazia di Dio e se siamo veri difensori della fede e promotori della verità sul matrimonio e sulla famiglia, la grazia di Nostro Signore non ci mancherà ».
Nell'intervista non si parla solo del Sinodo, e dunque di matrimonio e famiglia, ma dei punti nodali della vita ecclesiale del nostro tempo.

L'INTERVISTA

giovedì 18 dicembre 2014

SVNT NOMINA RERVM. (Cada cosa tiene su nombre.)

Definiciones exactas en la expresión de la fe
que nos acompaña desde hace dos milenios

Quiero llamar la atención sobre dos afirmaciones de papa Bergoglio que atañen al núcleo de nuestra Fe: la Encarnación y la Redención. Empezaré por la primera, que se encuentra en la famosa entrevista a Scalfari [aqui], para luego proceder con el examen de otros peculiares aspectos de la Encarnación contenidos en reiteradas catequesis y discursos.
« ... El Hijo de Dios se ha encarnado para infundir en el alma de los hombres el sentimiento de la hermandad. Todos somos hermanos, todos somos hijos de Dios. Abbá, como él llamaba al Padre. Yo os señalo la vía, dijo. Seguidme a mí y encontraréis al Padre y seréis todos sus hijos y él se complacerá de vosotros. El ágape, el amor de cada uno de nosotros para con los demás, desde los más cercanos hasta los más lejanos, es precisamente la única forma que Jesús nos ha señalado para encontrar el camino de la salvación y de las Bienaventuranzas ».
 Cristo no « se ha encarnado para infundir en el alma de los hombres el sentimiento de la hermandad », sino para redimirlos –desde la Cruz– de la esclavitud del pecado original, re-generándoles en la Resurrección, la única razón que hace posible toda auténtica hermandad, ¡que no es la de cuño humanitario que emerge en estos discursos! Tampoco puede « el amor de cada uno de nosotros para con los demás » ser el camino de la salvación, aunque se le llame « ágape señalado por Jesús » porque, si antes no nos arraigamos a Él, que nos libera, cura y transforma, no podemos poseer ese ágape que nos vuelve hermanos en Cristo. El amor de cada uno de nosotros para con los demás no es el punto de partida sino el punto de arribo en Cristo; el auténtico camino sólo es en Él y con Él en Su Iglesia.

Nasce la “Lega cattolica per la preghiera di riparazione”

Mi unisco a Paolo Deotto e ad Alessandro Gnocchi, nel lanciare la proposta che segue [qui], che è un inizio di reazione della parte sana della Chiesa alla crisi epocale che stiamo attraversando. 
Ce lo siamo detto anche noi qui più volte che non bastano le parole e non bastano le tribune virtuali, se non come strumenti per accompagnare ed incoraggiare l'esperienza reale di Chiesa da fare nel concreto del cuore e della vita di ognuno.
E non si può non iniziare dalla Preghiera di Riparazione [vedi nel blog].
Tra le tante Realtà meravigliose che la grazia del Signore ci apre e ci dona c'è la Riparazione. Anche di questa non si parla più e rischia di cadere nel dimenticatoio, con la conseguenza che non possa dispiegare più la sua efficacia per il bene delle anime e la maggior gloria - estrinseca - del Signore1. Perché naturalmente la sua gloria intrinseca è immutabile.
Strada facendo potremo pensare anche a momenti d'incontro e formazione o altro, con realismo e semplicità.
È normale che l'iniziativa parta dalla zona di attività del nucleo propositivo; ma, come suggerito, il discorso è affidato all'impegno e alla buona volontà di ognuno con ovvi raccordi nelle zone di rispettiva appartenenza. Già avevamo pensato a qualcosa del genere e il tutto sembra poter confluire in questa iniziativa, con realismo e semplicità. Penso con gioia anche a quanti che seguono questo blog che potranno ritrovarsi il 1° maggio a Linarolo. Nel frattempo, regione per regione, diocesi per diocesi, si possono trovare anche gli altri raccordi territoriali, così come sarà possibile con l'aiuto del Signore. E lo vedremo strada facendo.
Possono esserci anche altri atti di riparazione, ma se non si inizia dalla preghiera e, soprattutto, se non si coinvolgono i sacerdoti, non si può andare da nessuna parte.
Maria Guarini
Sia lodato Gesù Cristo
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1. Questo discorso è legato anche al fatto che alcuni insegnamenti modernisti negano che Dio possa venire offeso nel senso di togliere a Lui la gloria perché allora Dio sarebbe vulnerabile e non sarebbe più Dio, ed è anche con questo che si elide l'espiazione... Ma nel concetto di "offesa" a Dio bisogna distinguere la gloria intrinseca di Dio - invulnerabile, infinita e immutabile - dalla Sua gloria estrinseca, collegata alla ridondanza delle sue opere nel nostro rapporto con Lui Creatore e Signore nostro, gloria che può essere maggiore o minore, e che risulta diminuita a causa dei peccati degli uomini. Per questo S. Ignazio ha scelto per la Compagnia di Gesù il motto "Ad maiorem gloriam Dei", affermando che essa avrebbe dovuto lottare per la "maggior gloria di Dio".

Proponiamo ai cattolici di buona dottrina e di buona volontà di associarsi all’iniziativa della “Lega cattolica per la preghiera di riparazione” che nasce in questo momento con il fine di restaurare i lineamenti della Chiesa di sempre attraverso un mezzo ascetico che discende dalla spiritualità e dalla devozione del Sacro Cuore.
“E allora che cosa facciamo?” chiedono molti bravi cattolici dopo aver toccato con mano la crisi in cui versa la Chiesa dei nostri giorni. “E tu che cosa fai?” dicono altri, magari provocatoriamente, sottintendendo che non basta toccare con mano e lamentarsi.

In effetti, non basta. Non ci si può solo lamentare davanti allo svuotamento del deposito della fede, ai temerari aggiornamenti della teologia e della filosofia, ai cedimenti morali, agli abusi liturgici, alla devastazione dell’ascetica e della devozione, al rinnegamento della Tradizione.

Il papa e il digiuno eucaristico: la disciplina e i farisei di oggi. Alcune puntualizzazioni

Un "mattutino" particolarmente contundente, lanciato dalla Domus Sanctae Martae nei giorni scorsi, ha suscitato grande scalpore.
Il dilemma è tra l'uso della ragione illuminata dalla retta Fede o la vaghezza di un linguaggio affascinante (ma di certo non in questo caso) e coinvolgente, sentimentale e soggettivista, centrato sull'uomo e sulla “nuova consapevolezza” della Chiesa, fondata sul personalismo e non più sulla Rivelazione. Un linguaggio non definitorio per scelta perché solo rimanendo in bilico sul dire e non dire si possono veicolare alcune interpretazioni piuttosto che altre.1
Dopo la citazione delle parole del papa da Zenit, i commenti che seguono sono una sintesi degli interventi dei lettori.

“Pio XII ci liberò da quella croce tanto pesante che era il digiuno eucaristico”. “Alcuni di voi forse ricordano… Non si poteva neppure bere un goccio d’acqua. Neppure! E per lavarsi i denti, si doveva fare in modo che l’acqua non venisse ingoiata. Ma io stesso da ragazzo sono andato a confessarmi di aver fatto la comunione, perché credevo che un goccio d’acqua fosse andato dentro”. E quando Pio XII cambiò la disciplina, più di qualcuno esclamò: “Ah, eresia! No! Ha toccato la disciplina della Chiesa!”. “Tanti farisei si sono scandalizzati. Tanti”, rammenta Bergoglio, perché Pio XII “aveva fatto come Gesù: ha visto il bisogno della gente...” ...Invece tanti ancora a dire: “La disciplina della Chiesa”,“la nostra disciplina”. Un atteggiamento proprio da dottori della legge, sottolinea il Santo Padre, “rigidi nella pelle, ma, come Gesù gli dice, ‘putrefatti nel cuore’, deboli, deboli fino alla putredine. Tenebrosi nel cuore”. Bisogna fare attenzione allora, perché “anche la nostra vita può diventare così”
Il nuovo farisaismo secondo Bergoglio

Non posso sorvolare sul "cuore putrefatto" attribuito a chi difende la disciplina della Chiesa, perché mostra di non considerare - ce lo ricorda Josh nell'articolata riflessione che segue - che il problema dei farisei non era essere attaccati alle discipline, ma di averne inventate altre diverse da quelle loro comandate: "Invano mi rendono un culto che è un precetto di uomini"; Gesù nei Vangeli cita Isaia, non per condannare la disciplina sacra, ma la falsificazione della dottrina; solo dopo viene la condanna anche dell'ipocrisia, dedicata però a chi guarda alla decima dell'aneto e del cumino, come dire minime formalità, ma tralascia il cuore dell'insegnamento e le essenze.  Gesù stigmatizza infatti la "loro" disciplina, quella dei farisei. Non quella cristiana cattolica, che è stato Lui a darci. E chi l'ha detto che non c'è il coinvolgimento di cuore e anima nella dottrina cattolica? E chi può chiamare la retta dottrina "farisaismo"? Con che coraggio sconfessare ciò per cui Cristo è morto?

Don Curzio Nitoglia. APOCALISSE 3° - COMMENTO AL CAPITOLO XIII

È il terzo dei commenti dedicati da Don Curzio Nitoglia - che ringrazio per averceli messi a disposizione - ai capitoli centrali dell'Apocalisse.
Riepilogo dei testi: Parte 1a - parte 2a - parte 3a - parte 4a - parte 5a

La bestia del mare - la bestia della terra - il numero della bestia

Il XIII capitolo inizia con la visione della “bestia che sale dal mare”, la quale secondo la grande maggiorana dei Padri (S. Ireneo, Tertulliano, S. Gregorio Nazianzeno), dei Dottori scolastici, dei teologi e degli esegeti approvati (Ribera, Cornelio A Lapide) rappresenta l’anticristo finale (M. Sales, La Sacra Bibbia commentata, cit., p. 651, nota 1).

Per quanto riguarda la questione specifica dell’anticristo, i Padri, fondandosi sul Deposito della fede rivelata (s. Paolo, 2a Tess., II, 3-12; s. Giovanni 1a Ep., II, 18-22; IV 2; 2a Ep., VII; Apoc., XI, 7 ss.; XIII-XIV), insegnano, unanimemente, che la fine del mondo deve essere preceduta dalla venuta dell’ anticristo (II Tess.), che è “l’uomo del peccato”. Egli, secondo l’interpretazione comune dei Padri (e di san Tommaso d’Aquino, il Dottore Comune della Chiesa), è un uomo, non un personaggio metaforico o un’entità morale, né un diavolo incarnato. È vero che vi sono degli anticristi iniziali (persone o forze ostili alla Chiesa, specialmente il giudaismo farisaico durante tutto il corso della storia, ma è altrettanto vero che vi è l’anticristo finale, il quale sarà ucciso da Cristo e precederà la fine del mondo. Mons. Salvatore Garofalo scrive:

mercoledì 17 dicembre 2014

Super flúmina Babylónis (Junto a los ríos de Babilonia)


« El Señor es mi pastor, nada me puede faltar.
Él me hace descansar en verdes praderas, me conduce a las aguas tranquilas.
[...]
Tu vara y tu bastón me infunden confianza».

¿Qué les ha pasado a la vara y al bastón del Buen Pastor, Aquel que « nos hace descansar en verdes praderas, nos conduce a las aguas tranquilas y luego prepara ante nosotros una mesa frente a nuestros enemigos »?
Él nos brinda el pasto de las ovejas que corresponde a la « leche », comida delicada para los que aún no Le conocen; pero después ofrece también la « comida sólida » de la mesa que prepara para los que se vuelven adultos en la Fe ('adultos' cada día más, es decir).
La Sabiduría también mezcla agua con vino en dosis diversas según la necesidad: aumenta el agua para una enseñanza más humanizada pero añade una mayor cantidad de vino para quienes contemplan Su gloria.

Il Grande Riformatore: Francesco e la creazione di un Papa radicale

Ha fatto scalpore l'azione, evidentemente arrivata in porto, della Lobby riformista all'interno della Chiesa. Ne abbiamo parlato qui, riprendendo gli echi da La stampa e dai media anglofoni nonché nella traduzione del precedente articolo tradotto da From Rome qui. Sempre da From Rome, pubblichiamo il testo che segue che fa il punto della controversa vicenda. L'originale qui.
Il libro è ora in vendita anche in Italia (Mondadori).

Il Grande Riformatore: Francesco
e la creazione di un Papa radicale

di Frà Alexis Bugnolo

Il numero di cardinali implicati nello scandalo del patteggiamento di voti potrebbe salire a 30

9 dicembre 2014: Nel mezzo dello scandaloso caso del "Team Bergoglio", in un momento in cui il mondo cattolico è agghiacciato non solo dalle accuse del Dr. Austen Ivereigh nel suo nuovo libro, The Great Reformer (Il Grande Riformatore), ma anche dall'inconsistenza e dalle contraddizioni delle smentite a tali accuse, provenienti dalle fonti più autorevoli: il portavoce ufficiale del Cardinal Murphy-O’Connor e quello del Papa, Padre Federico Lombardi, S. J., è opportuno analizzare le testimonianze fornite dal Dr. Ivereigh nel suo testo.

Dopo aver acquisito una copia cartacea dell'edizione americana del libro, il blog From Rome è ora in grado di farlo; tuttavia, per chiarire le ripercussioni legali e l'affidabilità del testimone, procediamo in modo forense. Ciò richiederà di prendere in considerazione in primo luogo gli atti contestati, quindi la confessione del capo della cospirazione e infine le prove lampanti che supportino l'affidabilità di quanto si può leggere nel libro del Dr. Ivereigh.

IMAGINES IPSAE LOQUUNTUR...

Ha il 'sentire cum ecclesia'!
Archiviato il caso delle suore ribelli [qui]. Dunque, pacca sulle spalle, e complimenti alle suore americane relativiste, abortiste, omosessualiste. Quelle stesse che criticavano Roma per una visione troppo rigida e maschilista e portavano avanti iniziative disdicevoli, non solo per delle religiose, ma per delle cristiane, tanto più se passano per cattoliche.
L'ufficio stampa della Santa sede comunica la decisione dell'ineffabile Card. Braz de Aviz e della Congrega (zione) dei religiosi [qui].
Il rapporto riconosce un alto valore al ruolo esercitato dalle suore in ogni campo e si esprime profonda gratitudine per il lavoro finora fatto in campo morale, educativo, sanitario, pedagogico, sociale...
Invece, sono praticamente distrutti e dispersi i Francescani e le Francescane dell'Immacolata fedeli al carìsma del fondatore e abolite le loro attività pastorali che richiamavano un grande numero di fedeli....
Non ha il 'sentire cum ecclesia'!
Scrive Paolo Deotto su Riscossa Cristiana: "Il caso dei Francescani dell’Immacolata è il più clamoroso, ma quanti altri sacerdoti e religiosi hanno già pesantemente pagato la loro fedeltà alla Verità? E quanti altri ormai hanno paura – ripeto: paura – di ricevere sul collo da un giorno all’altro la mannaia della chiesa della misericordia?"

Don Curzio Nitoglia. APOCALISSE 2° - COMMENTO AL CAPITOLO XII

È il secondo dei commenti dedicati da Don Curzio Nitoglia - che ringrazio per averceli messi a disposizione - ai capitoli centrali dell'Apocalisse.
Riepilogo dei testi: Parte 1a - parte 2a - parte 3a - parte 4a - parte 5a

La donna e il dragone rosso – S. Michele combatte
contro il dragone e lo precipita in terra –
il dragone combatte la donna e i suoi figli

In cielo appare “un grande segno: una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sulla testa una corona di dodici stelle” (v. 1).
La “donna” simboleggia la Chiesa nel suo senso più largo, comprendente l’Antico e il Nuovo Testamento. Essa compare nel cielo poiché la sua origine è celeste: l’ha fondata Dio e celeste è il suo fine: condurre le anime in Paradiso. Landucci (Commento all’Apocalisse di Giovanni, cit., p. 123, nota 1) commenta che la donna immediatamente è simbolo di Maria e mediatamente è simbolo della Chiesa. lo stesso commento è dato da Dom de Monléon (cit., Le sens mystique de l’Apocalypse, p. 191). Mons. Antonino Romeo commenta che la “donna” rappresenta, per la maggior parte dei Padri, un’allegoria della Chiesa, mentre essa è in senso stretto una persona fisica, madre di Cristo e dei cristiani, madre della Chiesa (La Sacra Bibbia, cit., p. 806, nota 1).
È “vestita di sole” poiché Gesù, che è il Sole di giustizia, la riveste e la protegge.
La “luna sta sotto i suoi piedi” come uno sgabello simboleggiando il disprezzo che essa nutre per le cose mondane e mutevoli, rappresentate dalla luna che è cangiante.
Sulla testa ha una “corona di dodici stelle” ossia i dodici Apostoli della Nuova Alleanza e le dodici tribù della Vecchia Alleanza.

martedì 16 dicembre 2014

16 Dicembre. Inizio Novena per il Santo Natale

NOVENDIALES PRECES ANTE NATIVITATEM D.N.J.C.
QUAS "A PROPHETIIS" VOCANT Die 16 Decembris

INVITATORIO

Regem venturum Dominum
venite adoremus.

Jucundare filia Sion, et exulta satis,
filia Jerusalem.
Ecce Dominus veniet et erit in die illa lux magna, et stillabunt montes dulcedinem; et colles fluent lac et mel quia veniet Propheta magnus et ipse renovabit Jerusalem.

Ecce veniet Deus et Homo de domo David
sedere in throno et videbitis et gaudebit
cor vestrum.

Ecce veniet Dominus protector noster,
Sanctus Israel, coronam regni habens in capite
suo: et dominabitur a mari usque ad mare et
a flumine usque ad terminos orbis terrarum.

Ecce apparebit Dominus, et non mentietur:
si moram fecerit expecta eum, quia veniet
et non tardabit.

Descendet Dominus sicut pluvia in vellus,
orietur in diebus ejus justitia et abundantia
pacis: et adorabunt eum omnes reges terræ
omnes gentes servient ei.

Nascetur nobis parvulus, et vocabitur Deus fortis; ipse sedebit super thronum David patris sui et imperabit; cujus potestas super humerum ejus.

Bethlehem civitas Dei Summi, ex te exiet
Dominator Israel, et egressus ejus sicut a principio dierum æternitatis, et magnificabitur in medio universæ terræ et pax erit in terra nostra dum venerit.

24 dicembre:
Crastina die delebitur iniquitas terræ
et regnabit super nos Salvator mundi.

Regem venturum Dominum
venite adoremus.
Prope est jam Dominus: venite, adoremus

POLISALMO

Lætentur cœli et exsultet terra
jubilate montes laudem.
Erumpant montes jucunditatem et colles justitiam.

Quia Dominus noster veniet
et pauperum suorum miserebitur.
Rorate cœli desuper et nubes pluant Justum:
aperiatur terra et germinet Salvatorem.

Memento nostri Domine
et visita nos in salutari tuo.

Ostende nobis Domine misericordiam tuam
et salutare tuum da nobis.

Emitte Agnum Domine
Dominatorem terræ
de petra deserti ad montem filiæ Sion.

Veni ad liberandum nos Domine. Deus virtutum
Ostende faciem tuam, et salvi erimus.

Veni Domine visitare nos in pace
ut lætemur coram te corde perfecto.

Ut cognoscamus Domine in terra viam tuam
in omnibus gentibus salutare tuum.

Excita Domine potentiam tuam et veni
ut salvos facias nos.
Veni Domine et noli tardare
relaxa facinora plebi tuæ.

Utinam dirumperes cœlos et descenderes
a facie tua montes defluerent.

Veni et ostende nobis faciem tuam Domine
quia sedes super Cherubim.

Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto.
Sicut erat in principio et nunc et semper
et in sæcula sæculorum. Amen.

INNO
En clara vox redarguit
obscura quæque, personans;
procul fugentur somnia:
ab alto Jesus promicat.

Ecce Agnus ad nos mittitur
laxare gratis debitum
omnes simul cum lacrimis
precemur indulgentiam.

Beatus auctor saeculi
servile corpus induit
ut carne carnem liberans
ne perderet quos condidit.

Castae parentis viscera
cœlestis intrat gratia
venter puellae bajulat
secreta quae non noverat.

Domus pudici pectoris
templum repente fit Dei
intacta nesciens virum
concepit alvo Filium.

Deo Patri sit gloria
ejusque soli Filio
cum Spiritu Paraclito
in sæculorum sæcula.
Amen.

Rorate cœli desuper et nubes pluant Justum.
Aperiatur terra et germinet Salvatorem.

ANTIFONA AL MAGNIFICAT

Ecce Rex veniet Dominus terræ
et ipse auferet jugum captivitatis nostræ.

MAGNIFICAT

Magnificat anima mea Dominum.
Et exsultavit Spiritus meus in Deo salutari meo.

Quia respexit humilitatem ancillæ suæ
ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes
generationes.

Quia fecit mihi magna qui potens est et sanctum
nomen ejus.

Et misericordia ejus a progenie in progenies
timentibus eum.

Fecit potentiam brachio suo
dispersit superbos mente cordis sui.
Deposuit potentes de sede
et exaltavit humiles.

Esurientes implevit bonis
et divites dimisit inanes.

Suscepit Israel puerum suum
recordatus misericordiæ suæ.

Sicut locutus est ad Patres nostros
Abraham et semini ejus in sæcula.

Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto.
Sicut erat in principio et nunc et semper
et in sæcula sæculorum. Amen.

Dominus vobiscum.
Et cum Spiritu tuo.

Oremus

Festina quæsumus, Domine, ne tardaveris,
et auxilium nobis supernæ virtutis impende
ut adventus tui consolationibus subleventur
qui in tua pietate confidunt.
Quis vivis et regnas cum Deo Patre in unitate
Spiritus Sancti, Deus, per omnia sæcula
sæculorum. Amen.
INVITATORIO

Venite adoriamo il Re Signore
che sta per venire

Godi figlia di Sion, esulta figlia di
Gerusalemme. Ecco il Signore verrà ed in quel
giorno vi sarà gran luce, i monti stilleranno
dolcezza; e dai colli scorrerà latte e miele perché verrà il grande profeta ed Egli rinnoverà Gerusalemme.

Ecco dalla casa di Davide verrà il Dio-Uomo
a sedersi sul trono. Lo vedrete e  gioirà
il vostro cuore.

Ecco verrà il Signore, il nostro Protettore,
il Santo d'Israele, portando sul capo la corona
regale: e dominerà da un mare all'altro
e dal fiume ai confini estremi della terra.

Ecco apparirà il Signore, e non mancherà di
parola: se indugerà attendilo, perché verrà
e non potrà tardare.

Il Signore discenderà come come pioggia
sull'erba, in quei giorni spunterà la giustizia
e l'abbondanza della pace; tutti i re della terra
lo adoreranno e i popoli lo serviranno.

Nascerà per noi il fanciullo, e sarà chiamato Dio forte; egli siederà sul trono di Davide suo padre,
e sarà un dominatore e avrà sulle spalle
la potestà regale.

Betlemme città del Dio Altissimo, da te nascerà il Dominatore d'Israele, la cui origine risale al principio dei giorni dell'eternità; e sarà
glorificato in tutto il mondo, e quando Egli verrà vi sarà pace sulla nostra terra.

Il 24 dicembre si aggiunge:
Domani sarà distrutta l'iniquità della terra
e regnerà su di noi il Salvatore del mondo.

Venite adoriamo il Re Signore
che sta per venire
Il Signore è vicino: venite adoriamo

POLISALMO

Gioiscano i cieli ed esulti la terra
risuonate di cantici o monti.
Sussultino di gioia i monti e i colli plaudano alla giustizia.

Perché verrà il nostro Signore
e avrà misericordia dei suoi poveri.
Stillate cieli dall'alto lascino scendere il Giusto
le nubi: si apra la terra e germogli il Salvatore.

Ricordati di noi Signore
e visitaci con la tua salvezza.

Mostraci o Signore la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.

Manda o Signore l'Agnello Dominatore della terra da Pietra del deserto al monte della figlia di Sion.

Vieni a liberarci Signore, Dio delle potenze
mostraci il tuo volto e saremo salvi.

Vieni o Signore a visitarci nella pace affinché
godiamo al tuo cospetto con cuore sincero.

Affinché conosciamo o Signore sulla terra la tua via in mezzo a tutte le genti la tua salvezza.

Ridesta Signore la tua potenza
e vieni in nostra salvezza.
Vieni Signore e non tardare
perdona i delitti del tuo popolo.

Volessi tu squarciare i cieli e discendere
davanti a te i monti si scioglierebbero.

Vieni e mostraci il tuo volto o Signore
tu che siedi al di sopra dei Cherubini.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre e nei secoli
dei secoli. Amen.

INNO
L'eco d'un grido nitido
gli occulti mali rimprovera;
siano fugati gli incubi:
Gesù dall'alto sfolgora.

Ecco l'Agnel discendere
a condonare il debito:
unanimi con lacrime
orsù, chiediamo grazie.

L'almo Autor del secolo
assunse corpo carneo
per far la carne libera
e gli uomini non perdere.

Nel sen di Madre Vergine
scende celeste grazia:
cela quel sen vergineo
mistero incomprensibile.

Divien quel sen purissimo
tempio di Dio l'Altissimo
il Figlio concepisce in grembo
senza conoscer uomini.

Al Padre Dio sia gloria
e al Suo Figlio unico
insieme al Paraclito
nei secoli dei secoli.
Amen.

Stillate cieli dall'alto e piovano il Giusto le
nubi. Si apra la terra e germogli il Salvatore.

ANTIFONA AL MAGNIFICAT

Ecco verrà il Re, Signore della Terra, che     toglierà il giogo della nostra schiavitù.

MAGNIFICAT

L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta i n Dio mio Salvatore.

Perché ha guardato l'umiltà della sua serva
d'ora in poi le generazioni
mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e santo è il Suo nome.

Di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore.
Ha rovesciato i potenti dai troni
ha innalzato gli umili.

Ha ricolmato di beni gli affamati
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele suo servo
ricordandosi della sua misericordia.

Come aveva promessoai nostri padri
ad Abramo e alla sua discendenza per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

Il Signore sia con voi.
E con il tuo Spirito.

Preghiamo

Affrettati o Signore,non tardare, e impiega
per noi l'aiuto della tua grazia celeste, affinché
quelli che confidano nella tua pietà vengano
sollevati dalle consolazioni della tua venuta.
Tu che sei Dio e vivi e regni con Dio Padre
nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli. Amen.