Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 27 luglio 2017

Processione e opposizioni

Riportiamo qui sotto un intervento di don Giorgio Bellei che non merita di essere subito sepolto dalla cronaca.

Trovo somiglianze tra la presa di posizione di Mons. Lambiasi e quella di Mons. Camisasca a proposito delle processioni di riparazione per il "REmilia Pride" e il "Summer Pride".
Tutti e due riconoscono il diritto dei cattolici di riunirsi in preghiera e tutti e due affermano la non opportunità di farlo pubblicamente con una processione.
Il motivo? Quello di non contrapporsi per non dare l’impressione che gli omosessuali siano esclusi a priori dalla Chiesa.
A questo punto mi sorge una domanda: Ma i vescovi che credono certamente in Dio, hanno il coraggio di affermarlo pubblicamente? Se rispondiamo di sì allora perché ritengono inopportuna una processione pubblica di riparazione?

Se Dio c’è (e i Vescovi dicono che c’è), il Suo dominio abbraccia ogni cosa ed ogni ambito ed ogni cosa ed ogni ambito funziona bene solo ci se si sottomette a Lui. Totalmente! Non mi si dica che questa è una visione schiavista, perché Dio è l’Essere perfetto e per questo le Sue leggi non umiliano ma realizzano l’uomo. (cfr. Gaudium et Spes n.36 ) Ogni vero cattolico allora quando vede propagandati pubblicamente dei comportamenti avversi ai comandamenti di Dio e al suo progetto creativo espresso dalla legge naturale, ha il dovere di denunciare il fatto come una grave sovversione dell’umanesimo autentico. E dato che i comportamenti contrari alla legge di Dio vengono ostentati pubblicamente, altrettanto pubblicamente occorre dire che si è di fronte alla menzogna. All’errore privato si risponde in privato a quello pubblico, in pubblico.

Se si concede solo al gay pride di manifestare, perché di fatto si prendono le distanze dalla manifestazione contraria quasi fosse empia ed immonda, allora ci si sbilancia da una parte sola. Per di più quella che il cattolico deve ritenere errata. Per questo mi sono chiesto se i Vescovi hanno il coraggio di affermare in pubblico tutte le esigenze della fede. Quelle che riguardano il dato creaturale e non solo quelle di carattere sociale. È vero che il Summer Pride è stato criticato, ma di fatto le parole più chiare sono quelle che prendono le distanze dalla processione.

Il cristiano che afferma i diritti di Dio non crea disordine sociale. Lo farebbe se cercasse di impedire con la violenza lo svolgimento della manifestazione. Ma se fa un’altra manifestazione nella quale le sue idee non vengono scandite da slogans violenti ed offensivi ma solo dall’atteggiamento orante di chi annuncia il primato di Dio con la preghiera, egli manifesta solo la sua fede ed esercita la sua libertà.

Perché tanta paura di una processione religiosa in una cultura come la nostra che porta tutto in piazza per mezzo di cortei? (anche il gay pride lo è).

Perché dobbiamo essere sempre subalterni ad una mentalità mondana secondo la quale, Dio non può essere portato in pubblico ma deve restare solo nel sentimento privato? Noi facendo una Processione, non impediamo agli altri di occupare spazi pubblici, ( e se per caso volessimo farlo il mezzo da usare sarebbe solo quello dell’ordinamento parlamentare e democratico espresso da un libero voto ). Non impediamo agli altri di andare in piazza, chiediamo di poterci andare anche noi, senza che i Vescovi vogliano vietarcelo per di più con un linguaggio in puro “ecclesialese” di chi dice e non dice.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Perdonatemi ,
noi vediamo solo un interesse : quello di Dio .
Come Gesu' si muove nell'Obbedienza al Padre che ordina ogni Suo movimento e ne fissa il tempo( 33 aa.), lo spazio (Palestina), l'oggetto della Sua Predicazione (la Dottrina - che non e' Sua ma di Colui che l'ha mandato ), ed anche il genere di morte ( S.Matteo-Filippesi) , la regola e' " Fare cio' che piace al Padre " . La risposta di Gesu' e' una soltanto " Sì" .
Noi odiamo solo il diavolo che e' causa di peccato mentre , con umilta' e disciplina , amiamo Dio e i nostri fratelli e con i fili d'oro della Preghiera rivolta a quell'Amore che ha tanto amato chiediamo di riparare tutte le anime ridotte ad un cumulo di rovine . Come nella tecnica giapponese Kintsugi quelle anime , cicatrizzate con l'oro della Preghiera scaturita di tutto cuore , diverranno ancora piu' preziose .

Anonimo ha detto...

"Perché tanta paura..."

Perché il disegno è di far passare il messaggio che la nostra fede è solo un fatto privato (escluso ovviamente quello che comoda, tipo i migranti) e di farci rinchiudere da soli nelle catacombe.

Anonimo ha detto...

“Perché tanta paura di una processione religiosa in una cultura come la nostra che porta tutto in piazza per mezzo di cortei? (anche il gay pride lo è). Perché dobbiamo essere sempre subalterni ad una mentalità mondana secondo la quale, Dio non può essere portato in pubblico ma deve restare solo nel sentimento privato?”

1) Perché Cristo Re “Lo hanno detronizzato” (Marcel Lefebvre)
2) Perché quindi la religione è solo un bisogno umano, che va soddisfatto, ognuno come gli pare, purché nessuno abbia la pretesa che il suo “dio” sia vero e quello degli altri no (principio massonico fondamentale)
3) Perché il “Mondo” ed il suo principe odiano la Verità, mentre alle false religioni costruiscono ponti, ed è per questo che i poliziotti inglesi al London Pride hanno sequestrato i cartelloni “Allah è gay”, e hanno invece permesso cartelli sui quali era scritto “Gesù è gay”
4) Perché i cattolici che conservano integra la fede (i famosi integralisti cattolici) pretendono nientemeno di pregare in pubblico, per riparare ad un pubblico oltraggio a Dio, il Dio Trinità, quello in cui professa (va ?) la fede la cattivissima Chiesa Cattolica, che ha dominato l’intero mondo e in suo nome commesso “crimini indicibili” (crociate, Galilei, inquisizione, ecc.), per cui i papi conciliari continuano ad implorare perdono al “mondo”
5) Perché 1/3 delle stelle del cielo è stato scaraventato giù dalla coda di un drago rosso e la restante parte è attanagliata dalla paura, obnubilata dall’ignoranza, incatenata da un falso concetto di obbedienza o zavorrata da una prudenza che pare al limite della viltà

Anna

Raffaele Vargetto ha detto...


I vescovi che criticano e si oppongono alle processioni di pubblica riparazione vorrebbero far intendere che la Chiesa non è contro gli omosessuali? Ma, secondo questi vescovi, gli omosessuali hanno il diritto di sfilare per le strade delle nostre città seminando a piene mani la depravazione, il sacrilegio, la blasfemia? Se sì, con quale coerenza vanno a predicare dal pulpito? Credono ancora al giudizio di Dio? Credono alla Parola di Dio che condanna la depravazione dei sodomiti e di coloro che peccano contro natura? Credono a ciò che scrive S.Pietro, quando sottolinea che il giudizio incomincerà dalla Casa di Dio? Credono all'Inferno? Pensano che le loro responsabilità davanti a Dio sono tremende?

Anonimo ha detto...

Dunque il summer festival gaio si svolgerà sul lungomare che è blindato e chiuso ai non ghei dalle h.7 fino alle ore 22 circa, astengansi i non adepti, la processione parte dalla piazzetta antistante la chiesa di S.Giuliano martire debitamente chiusa e sprangata da don. Squadrani, quello che mi intriga è il percorso che seguiranno per arrivare a S.Bernardino, che è sempre chiusa a prescindere, per logica si dovrebbe passare il ponte di Tiberio vergognosamente aperto al traffico di auto e moto, percorrere il corso d'Augusto presenta diversi problemi perché letteralmente invaso da bancarelle del suk inventato dal nostro sindaco per dare vita ad un centro diversamente comatoso 5 giorni alla settimana, altri percorsi sono difficili in quanto il traffico non ha molti sbocchi e bisogna passare accanto alle auto, penso verrà gente da fuori perché qui si sa come la pensano, vi racconterò come è andata. Lupus et Agnus

Comitato "Beata Giovanna Scopelli" ha detto...

Quarto comunicato stampa ufficiale del Comitato "Beata Giovanna Scopelli"

#processionerimini2017

La moltitudine di notizie e l'avvicinarsi della Processione rende doverose e opportune alcune delucidazioni:

1. Ancora a proposito del Vescovo di Rimini, dopo aver indirizzato una Lettera Aperta a S.E.R. Mons. Francesco Lambiasi, ribadiamo la piena sintonia con le forti riserve critiche espresse nel comunicato della Diocesi di Rimini di critica “nei confronti di un raduno che tende a usare e ridurre la situazione, spesso travagliata, delle persone con tendenza omosessuale ad una ostentazione fin troppo esibita che vuole far passare il messaggio che ogni tendenza sessuale è uguale all’altra e che ogni desiderio è fonte di diritti (ad esempio cavalcando lo slogan: “stesso amore, stessi diritti". Stessa consonanza nelle perplessità manifestate dall’Ordinariato Diocesano sulla pubblica manifestazione “dell’orgoglio gay, che tende ad affermare (con modalità di forte impatto) non solo diritti ma anche una visione della vita e della società, non si addicano di più le parole che lo stesso papa Francesco ha espresso sulla “teoria del gender quale «colonizzazione ideologica»”.

2. Nel medesimo tempo è però nostro interesse battere sul concetto di riparazione, punto cardine della soteriologia cristiana, che ha reso necessaria la mobilitazione ponendosi alla scuola dell’immutabile magistero della Chiesa.
Si vuol qui ribadire un mancato riferimento alla necessità di pubblica riparazione di un così grave pubblico scandalo, necessità richiesta secondo dottrina consolidata dall’ostentato peccato, tanto più grave in quanto promossa, sostenuta e finanziata da autorità politiche e da lobby con insani interessi speculativi: sia morali che economici.

3. Il Comitato non è solo a sostenere queste posizioni, che di fatto sono posizioni, come già più volte ripetuto, indicateci dalla Chiesa stessa. In questi giorni le adesioni e i supporti sono stati molti, nonostante i numerosi che già erano arrivati durante la scorsa settimana, uniti al largo spazio dato su quotidiani locali - versioni cartacee e versioni online. Andiamo in fila segnalando le cose più degne di nota.
Marco Tosatti, noto vaticanista di fama nazionale ha sostenuto pubblicamente la Processione con due articoli, uno pubblicato ieri ed un altro oggi; due agenzie nazionali, Ansa e Dires, hanno parlato ieri della Processione a Rimini; la Nuova Bussola Quotidiana, giornale online di informazione cattolica, ha parlato del 29 luglio sulla propria testata; "La Croce", altro quotidiano online legato al Popolo della Famiglia ha supportato il Comitato con un corposo articolo a firma dell'Avv. Florin; il sito MiL ha rilanciato i nostri comunicati insieme al video promo, così come fatto dall'altro importante sito cattolico Radio Spada, che ha puntualmente aggiornato i propri lettori con rassegne stampe tratte dai giornali locali; l'insigne Prof. Corrado Gnerre, sul sito "Il Cammino dei Tre Sentieri" ha invitato calorosamente tutti a prendere parte alla Processione; l'Associazione Consumatori di Rimini si è detta pronta a partecipare pubblicamente all'evento di preghiera; sul sito online "riminiduepuntozero" è stata pubblicata una lunga intervista ad uno dei cinque fondatori del nostro Comitato. Tanti altri piccoli siti e testate di minoranza hanno incoraggiato la partecipazione di tutti, nonostante il periodo di vacanza.
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Comitato "Beata Giovanna Scopelli" ha detto...

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4. Pur considerando che l'impegno di questa organizzazione sia partito vieppiù da fedeli laici, ci teniamo a far presente che le processioni e ogni atto liturgico deve essere presenziato dai sacerdoti. Motivo per cui nuovamente invitiamo tutti i sacerdoti di buona volontà e i religiosi insieme alle religiose, a prendere parte alla Processione. Oltre ad aver bisogno di consacrati, questo sarebbe un segno importante di apostolato per rendere nota, viva e fervente la Chiesa visibile.

5. Come in ogni atto liturgico - particolarmente poi in una Processione - ricordiamo nel medesimo modo ciò che venne detto a Reggio-Emilia: i sacerdoti sono invitati ad indossare la cotta e la berretta, senza la stola che sarà portata solo dal sacerdote guidante.

6. Desiderio sentito è quello di ribadire che la Processione è assolutamente aperta a tutti, purché si rispettino i canoni richiesti e cioè nessun intento politico, nessuna sigla, slogan e nessuno striscione. Il mezzo è la preghiera di riparazione per consolare il Sacro Cuore di Gesù, insegnataci magistralmente dalla Santa Chiesa Cattolica. Ogni connotato diverso sarà respinto dagli stessi organizzatori e dai portavoce. Chiediamo per questo il massimo rispetto e il massimo ordine vissuto già il 3 giugno scorso a Reggio-Emilia, nel più totale silenzio raccolto. Saranno invece ammessi tutti gli stendardi di carattere religioso. L'adesione alla Processione può essere fatta pubblicamente come gruppi, associazioni o circoli culturali - come d'altronde accade in questi giorni - ma il giorno 29 si sarà presenti come fedeli.

7. Comunichiamo a tutti che saranno forniti ulteriori dettagli logistici oltre a quelli già inseriti nella locandina per chi dovesse arrivare con il treno, benché la distanza dalla stazione al luogo del concentramento è pressoché minima. Chi non si fosse ancora iscritto al gruppo Facebook del Comitato "Beata Giovanna a Scopelli" è invitato a farlo: da lì si possono attingere tutti gli sviluppi e le informazioni in tempo reale.

8. Sempre nella medesima modalità utilizzata a Reggio-Emilia, facciamo presente che venerdì sera verranno comunicati i nomi dei portavoce per sabato. Solo questi saranno i delegati ad intrattenere rapporti con la stampa all'inizio o al termine della Processione a nome del Comitato "Beata Giovanna Scopelli". Sconsigliamo a tutti gli altri di rilasciare interviste, chi lo farà lo farà a titolo assolutamente personale e non come voce ufficiale dell'omonimo Comitato.


9. Oltre ad invocare sopra il Comitato e sopra la Processione la protezione della nostra principale Patrona, la Beata Giovanna Scopelli, invochiamo nuovamente la protezione di San Gaudenzio e San Marino, aggiungendo un invocazione speciale a San Giuliano cavaliere, compatrono di Rimini insieme a San Gaudenzio, e a Sant'Anna, Madre della Vergine Santissima.

"Rizzate el gonfalone della Santissima Croce" (Santa Caterina da Siena)

Rimini, 26 luglio 2017,
Festa di Sant'Anna, Madre della B.V. Maria

Anonimo ha detto...

Mentre Gesù stava salendo verso Gerusalemme per consumare la Pasqua ecco che una folla di discepoli esultando cominciò a lodare Dio; ma ecco che alcuni Farisei gli dissero:” Maestro rimprovera i tuoi discepoli”. Ma Egli rispose: “Vi dico che se questi taceranno grideranno le pietre”. (Lc 19, 39-40)
Oggi naturalmente, a seguito degli innumerevoli atteggiamenti anticattolici con cui il Sommo Sacerdote ha fatto chiaramente intendere che lui si è tolto la maschera della misericordia e ha assunto lo scettro di ferro, i successori degli Apostoli hanno capito che “ARIA TIRA” e si affrettano a compiacere il potente di turno. Ma hanno scordato che il Giudizio definitivo spetta a Cristo, affermazione indirettamente fatta anche dal VdR con la famosa massima eterna :” Chi sono io per giudicare”.
Il Signore ha permesso che Satana vagliasse la sua Chiesa perché fosse chiaro chi era grano e chi zizzania. Preghiamo non sono per coloro che ostentano il peccato di sodomia ma soprattutto per coloro che essendo per vocazione “pastori” hanno il compito di ammonire, con correzione fraterna il peccatore, invece lo accompagnano nel peccato facendogli credere che Dio chiude misericordiosamente non solo un occhio ma entrambi.
Cattolico talebano

Anonimo ha detto...

www.riminiduepuntozero.it/mons-negri-irrompe-nel-dibattito-sui-chiesa-e-gay-la-sfida-della-omoeresia/

Anonimo ha detto...

https://doncurzionitoglia.wordpress.com/2017/05/06/mons-richard-williamson-conferenza-sullenciclica-libertas-di-leone-xiii-la-vera-nozione-di-liberta-e-la-condanna-della-falsa-liberta-liberale-a-roma-il-16-giugno-2017/

Alessandro Mirabelli ha detto...

La stessa paura che ha manifestato il vescovo di Rimini - che fa da pendant con quello di Reggio Emilia - l'avevano i regimi comunisti della Polonia e della ex yugoslavia che temevano follemente qualsiasi assembramento pubblico di cattolici.

Anonimo ha detto...

http://www.corriereromagna.it/news/rimini/22331/in-duecento-alla-processione-anti-gay-pride.html

RIMINI. Circa duecento persone questa mattina hanno preso parte alla processione di preghiera come forma di riparazione al Rimini Summer Pride che si terrà dalle 18 in piazza Pascoli sul lungomare. "Il gay pride va contro le leggi naturali stabilite da Dio", hanno detto alcuni degli organizzatori del Comitato "Beata Giovanna Scopelli" da cui aveva preso le distante la Diocesi di Rimini. Durante la processione, partita dalla Chiesa di San Giuliano e diretta alla Chiesa di San Nicolò, i manifestanti hanno pregato destando la curiosità dei tanti riminesi e turisti presenti in centro per il mercato

mic ha detto...

Niente contestazioni al passaggio della lunga fila di laici (nella stragrande maggioranza), famiglie, giovani e meno giovani. Ma molta curiosità e tanta attenzione verso chi ha pregato e cantato "noi vogliamo Dio". La motivazione del gesto nelle parole di don Mauro Tranquillo. Oltre a quello di mons. Negri, anche il messaggio del card. Burke.

http://www.riminiduepuntozero.it/trecento-persone-alla-processione-in-riparazione-del-gay-pride-proclamiamo-la-fede-di-fronte-allerrore/

mic ha detto...

Dal link, le parole di don Mauro Tranquillo:

“Che cosa ripariamo? Certo che si deve riparare tutti i peccati – ha detto il prete -, anche quelli carnali.
Ma questa processione deve riparare qualcosa di più specifico, e cioè il peccato contro lo Spirito Santo, non solo il peccato che grida vendetta davanti a Dio, ma il peccato della corruzione della fede e delle intelligenze.
Dobbiamo riparare l’idea, sbagliata e nefasta, che l’uomo possa determinare se stesso contro Dio, e contro la natura e l’ordine dato da Dio. Quello che è da riparare è il principio che viene posto, per cui è l’uomo che decide che cosa vuole essere, indipendentemente dal Padre celeste, indipendentemente dall’ordine divino.
Questo è il peccato che noi ripariamo. Certo anche gli scandali morali, ma non è questa la cosa più importante. Se siamo qui è perché quel peccato viene a significare, spesso anche al di là delle intenzioni di qualcuno dei singoli, la rivolta contro Dio. E’ un modo, dei tanti, per far capire che Dio non è un Padre, che quello che ci ha dato – a partire dal nostro stesso corpo – non è un dono; che la legge naturale non è un dono; che la legge divina non è un dono ma un’oppressione. Questo dice quella parata”.
Don Mauro ha concluso: “Proclamiamo la fede di fronte all’errore, per questo siamo qui, non solo per una manifestazione di buon costume: c’è qualcosa di molto più importante e più profondo, una battaglia che va alla profondità delle cose”.
Il libretto distribuito ai partecipanti aiutava a seguire la successione delle preghiere, tutte in latino eccetto quella finale, l’Atto di riparazione al Sacro Cuore di Gesù composto da papa Pio XI.
Canto conclusivo, l’antico inno popolare cattolico celebre già dall’Ottocento “Noi vogliam Dio”: “servirlo liberi tutti vogliamo – dice fra l’altro il testo -, sia questo il nostro supremo onor”.

Felice ha detto...

Due milioni di persone al Family-day non cavano - con tutta la buona volontà e le buone intenzioni dei partecipanti - un ragno dal buco; duecento persone ad una processione riparatrice "spaccano" e si impongono all'opinione pubblica. Per questo quasi tutti i vescovi - la maggior parte perché usi a legare l'asino dove vuole il padrone, alcuni perché, come dire, sembrano essere in conflitto di interessi - appoggiano l'innocuo Family Day e prendono le distanze dalle processioni riparatrici.

Anonimo ha detto...

@Felice

Sono d'accordo con il senso principale del commento, cioè l'importanza fondamentale della preghiera, che deve precedere ogni altra cosa; però non esiste nessuna contrapposizione tra pregare ed agire, anche in piazza. È normale che alla preghiera consegua l'azione. Inoltre, a parte gli scopi specifici di ogni Family Day, essi sono un'occasione per muovere i cattolici lontano dal divano e di istillare e rafforzare lo spirito di militanza attiva. Per esempio, il PdF - una delle entità costituitesi come frutto dei Family Day - è tra le sigle che hanno appoggiato le iniziative di preghiera che abbiamo visto nelle ultime settimane. Come esperienza personale, io mi sono sentito molto più spinto ad agire in prima persona ogni volta che posso - incluso aver contribuito per il mio 1% (il restante 99% è merito di altri, detto senza falsa modestia) ad organizzare la preghiera di riparazione a Genova - dopo aver partecipato agli ultimi due Family Day (e a qualche uscita delle Sentinelle in Piedi precedentemente).

Felice ha detto...

La mia non e' una critica al Family Day, ci mancherebbe! E' uno critica ai vescovi, che salvo qualche rata eccezione prendono le distanze da tutto cio' che i poteri forti non gradiscono.